🍶 Servizio da sake giapponese - Kanji
Questo set giapponese per sake in ceramica è composto da una caraffa (tokkuri) e due tazze (ochoko), entrambi caratterizzati da un design semplice e tradizionale. La caraffa ha una forma conica, leggermente più stretta verso l'alto, con un'apertura ampia. È decorata con scritte kanji (un augurio di felicità e lunga vita) giapponesi stilizzate in inchiostro nero, che si estendono in modo fluido lungo la superficie bianca, creando un contrasto visivo interessante.
Intorno al collo della caraffa c'è una corda intrecciata marrone che aggiunge un tocco rustico e artigianale. Le tazze seguono lo stesso stile della caraffa, con una forma arrotondata e scritte giapponesi simili, che aggiungono coerenza estetica al set.
La ceramica bianco/avorio con finitura ondulata e semi lucida rende questo set sobrio ma elegante, ideale per servire il sake caldo o freddo, seguendo la tradizione giapponese. Il design richiama la semplicità e l'attenzione ai dettagli che sono tipici dell'artigianato giapponese, rendendolo non solo funzionale ma anche un pezzo decorativo raffinato.
Nuovo provenienza Arita - anni'90
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Servizio da sake giapponese - Kanji
Descrizione Articolo
- MATERIALE: ceramica
- TECNICA: manuale
- MISURE: bottiglia= altezza 13 cm x diametro 6,5cm cc 260 - bicchieri= diametro 5 altezza 5 cm circa
- CONDIZIONI: vintage anni '90
- PROVENIENZA: Giappone - Prefettura di Arita
La ceramica di Arita
Ceramica di Arita Il commercio della ceramica giapponese partiva dal porto di Imari. A distanza di 10 chilometri scarsi dalla cittàtroviamo la cittadina di di Arita. Un piccolo villaggio circondato da risaie, montagne e fitti boschi, rinomato per la produzione di ceramiche e porcellane di altissima qualità.
All’epoca, in Giappone, vigeva la politica economica di autoisolamento, per cui importazioni ed esportazioni erano praticamente nulle, se non per eccezioni o accordi speciali. La Compagnia Olandese delle Indie Orientali era in possesso di un particolare lasciapassare che le permetteva di commerciare gli oggetti in ceramica in tutta Europa dagli unici due porti aperti del Giappone: Dejima e Imari.
Arita diventa la capitale occidentale della ceramica Arita ora è una cittadina di poco più di 20.000 abitanti ai confini della prefettura di Saga. Tra i suoi stretti vicoli si possono trovare splendidi oggetti in ceramica che decorano l’atmosfera, dagli edifici scorgono numerosi camini di vecchie e nuove fornaci. La tradizione della lavorazione della ceramica nasce nei primi anni del 600 quando furono scoperti numerosi giacimenti di caolino nella zona di Arita, un minerale fondamentale nella produzione di porcellane.
L’apertura di numerose miniere ha fatto nascere un vero polo manifatturiero della produzione di vasi e oggetti in ceramica, e una vera e propria scuola estetica che con gli anni divenne nota anche al di là del Mar del Giappone. Tra il XVII e il XVIII secolo le porcellane di Arita varcarono le soglie della zona dove ora sorge il nostro continente Europeo, influenzando gli stili e l’arte di trattare la ceramica.
La porcellana di Arita è famosa per il suo colore bianco brillante e le decorazioni in rosso vermiglio, blu e azzurro raffiguranti fiori, uccelli e piante. Ogni anno, tra il 29 Aprile e il 5 Maggio, si svolge la tradizionale Fiera della Ceramica di Arita, un evento che coinvolge molti venditori provenienti dalle zone limitrofe. L’evento si sviluppa lungo le due vie principali della città dove vengono allestiti gli stand dei fornai.