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Immagine del redattoreSakurasan

TSUKIMI: IL GIORNO DELLA LUNA

Appuntamento alla finestra per guardare la luna ed esprime un desiderio d'amore.

Il quindicesimo giorno dell’ottavo mese, secondo il calendario giapponese tradizionale è il giorno della luna. Un giorno che viene considerato dai Giapponesi e da molti altri popoli asiatici come il più bel plenilunio dell’anno! Vorremmo quindi condividere con voi alcune curiosità riguardanti questa festività. Peccato che qui, adesso piova....

Il giorno di Tsukimi, 月見, noto anche come “Otsukimi” è una delle ricorrenze annuali più romantiche! I kanji che formano la parola “Tsukimi” indicano la luna e il “vedere”, letteralmente: “ammirare la Luna”; per secoli questa attività ha costituito uno dei temi più popolari della letteratura giapponese e lo spunto perfetto per parlare d'amore e comporre poesie.

In Giappone l'usanza di osservare la luna autunnale inizia in epoca Heian, e trae le sue origini dal festival cinese di Metà Autunno, con cui coincide in molti paesi dell'Asia. 

Inizialmente Tsukimi veniva celebrato soprattutto dagli aristocratici che, indossati gli abiti tradizionali, si riunivano per recitare poesie alla luce della luna o usavano ritrovarsi a bordo di barche o nei pressi di specchi d’acqua per godere del riflesso di quest’ultima.

Nel corso del ‘600 questa festa autunnale diventa sempre più popolare e si individua nel quindicesimo giorno dell'ottavo mese il giorno migliore per osservare la luna, che quest'anno, secondo il calendario lunare, si sviluppa dal 1 al 10 ottobre. Per questo motivo in Giappone questa festa viene chiamata Jūgoya, 十五夜, letteralmente "la quindicesima notte", tuttavia, tali festività sono diventate così popolari che si prolungano per diversi giorni dopo il plenilunio.

Come ogni evento stagionale che si rispetti, prevede cibi tradizionali, come i dolcetti di riso detti tsukimi dango, decorazioni create con ramoscelli di erba susuki e leggende, come quella del coniglio lunare. Quest’ultima in particolare ha acquisito una tale popolarità da influenzare persino la cultura pop di manga e anime. Essa risale ad una antichissima favola buddhista che ha come intento quello di celebrare le virtù della carità e del sacrificio ad ogni costo ed è conosciuta in diverse versioni, tutte molto simili tra loro. 

Si crede infatti che, osservando attentamente la luna, i crateri sulla sua superficie formino la figura di un coniglietto, impressa da una divinità come premio per la grande gentilezza e generosità dimostrate dal tenero animaletto.

Ecco la leggenda:

Si narra che quattro amici animali, una scimmia, una lontra, uno sciacallo e un coniglio, incontrarono un giorno un vecchio viandante, affamato e affaticato. Decisero così di aiutarlo portandogli da mangiare: la scimmia raccolse i frutti degli alberi lì attorno, la lontra pescò del pesce fresco e lo sciacallo rubò del cibo da una casa poco lontana. Il povero coniglietto invece, non potendo procacciare altro cibo se non un po' d'erba, pur di aiutare decise di offrire la sua stessa carne, gettandosi nel fuoco acceso per l’anziano signore.

Come per magia però, il fuoco non lo bruciò. Il mendicante, che altri non era che una divinità sotto mentite spoglie, decise, per la grande virtù mostrata dal tenero animaletto, di salvarlo e portarlo con sé sulla luna perché potesse sempre essere visto e ricordato da tutti.

Secondo le più fantasiose interpretazioni il coniglietto visibile sulla superficie lunare starebbe in piedi sulle zampe posteriori intento a pestare il riso nel mortaio per preparare gli tsukimi dango, i tipici dolcetti, simili al mochi, che vengono offerti alla luna e mangiati nelle notti di tsukimi. Lo stesso termine mochizuki, che significa “luna piena”, ricorda la parola giapponese che significa "preparare i mochi".

Quest'anno la luna piena coincide con l'inizio del mese di ottobre e anche la NASA, in un recente articolo ha parlato del plenilunio di stanotte e di come verrà celebrato in tutto il mondo.

Buon Tsukimi a tutti...tempo permettendo!


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