Pronti per l'Ōmisoka (大晦日)? la Fine dell'anno è vicina...
Aggiornamento: 23 giu 2022
Il 31 dicembre a mezzanotte nei templi buddisti di tutto il Giappone avviene il Joya no kane (じょやの鐘) e i monaci dei templi suonano per 108 volte la campana. Questi rintocchi simboleggiano i 108 peccati originali della fede buddista ed servono ad allontanare i 108 desideri mondani racchiusi in ogni uomo.
Come ci si prepara?
Mai come quest'anno, il Kadomatsu e il Shimekazari, le decorazioni tradizionali di capodanno acquistano un valore ancora più forte e significativo.
Subito dopo il 25 dicembre le decorazioni natalizie vengono sostitutite con quelle tradizionali legate al periodo e anche se semplici, hanno un profondo significato spirituale.
Il Kadomatsu (門松) è una composizione tradizionale giapponese che viene esposta all'entrata delle abitazioni e degli stabilimenti lavorativi tra il 28 dicembre e il 15 gennaio.
Il termine significa letteralmente "pino all'entrata" e questo alberello oltre ad augurare il benvenuto agli ospiti della casa è anche un augurio per gli spiriti benevoli, in modo che possano vegliare sull'economia e il futuro raccolto.
Un piccolo ramo di pino rappresenta la longevità, tralci di bambu la forza e la crescita mentre i fiori presenti sono un augurio di prosperità futura.
Lo shimekazari (しめ飾り) è una sorta di ghirlanda che si appende sull'uscio delle abitazioni. Viene fatto con una corda di cannucce di riso e strisce di carta artigianali a forma di zig-zag chiamate Shide.
Ha lo stesso compito dello shimenawa dei santuari shintoisti, e serve ad allontanare gli spiriti maligni e dare il benvenuto ai kami benevoli in modo che possano entrare in casa, benedirla e proteggerla durante il nuovo anno.
Lo shimekazari viene arricchito tradizionalmente con dei soggetti portafortuna:
Il Daidai, un tipo di arancio amaro, viene considerato un portafortuna a causa del suo nome. Infatti se scriviamo Daidai (「橙」 ) con un kanji diverso (「代 々 」) la sua traduzione diventa simile a "di generazione in generazione".
Se presente l'aragosta, viene visto come un simbolo portafortuna perché rappresenta nella sua posizione il corpo di un uomo anziano e longevo.
I ramoscelli di pino, donano potere e longevità, perché restano verdi per sempre.
Le foglie di felce, sono simbolo di speranza e desiderio di armonia e felicità famigliare.
Come si fanno gli auguri in Giapponese?
È importante ricordare che ci sono due modi diversi; fino al 31 si utilizza la semplice espressione 良いお年を [yoi otoshi wo] che significa letterlamente “buon (yoi) anno (otoshi)”, ma ricordate che questa frase viene utilizzata solo a dicembre, quando ci si congeda da qualcuno che pensiamo di non vedere più fino all’anno nuovo, mentre a partire dal 1° gennaio si utilizzerà l’espressione 明けましておめでとうございます [akemashite omedetou gozaimasu].
Quindi per ora 良いお年を [yoi otoshi wo] a tutti!
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