GION MATSURI: CHE NOSTALGIA!
In questi giorni a Kyoto sarebbero iniziati i preparativi per la grande festa della città. Mi ricordo il tripudio di suoni, colori, profumi ed emozioni che ci fanno scordare il caldo estivo e ci immergono in un rituale che ci trascina sempre più dentro, fino a quando anche noi, preghiamo il Dio perchè plachi le tempeste.
È il più importante festival della città che si svolge a luglio (dal 14 al 17 e dal 21 al 24) anche se le iniziative di festa durano tutto il mese. Ricordo come ieri, le strade dei quartieri colme di bancarelle dalle quali fuoriescono profumi invitanti di spiedini di pollo alla griglia (yakitori), takoyaki e dolci varii.
La città dei mille templi festeggia in questo periodo una ricorrenza religiosa chiamata la festa di Gion. Prende il nome dal quartiere di Kyoto famoso per le geisha e le sale da tè, ed è un appuntamento annuale al quale un giapponese o un turista di passaggio non può mancare.
Se la città di Kyoto è già di suo suggestiva e particolare, durante il festival acquista un'identità tutta sua dalla quale traspare il concetto di vita nipponico, con le sue contraddizioni, caratteristiche folkloristiche, storiche e persino gastronomiche. Durante la festa, infatti, i fedeli invocano "Takehaya Susano no Mikoto" noto per essere il Dio delle tempeste e degli uragani. (tipici del mese successivo di agosto).
Durante il mese è possibile comprare un Chimaki, ovvero un portafortuna realizzato con erba di bambù allo scopo di allontanare il male e gli spiriti maligni. Il tutto culmina con la serata finale dove, come su una passerella, la moda cede il posto ai personaggi che cavalcano i carri allegorici. Qui i musicisti suonano tamburi potenti e melodici flauti in alternanza alle percussioni e ai gong delle campane.
La tradizione prevede che un giovane del posto vesta i panni di un messaggero divino e, per questo motivo non deve toccare piede a terra fino alla fine dei festeggiamenti.
Un"altra usanza fa si che i turisti possano entrare nelle case dei cittadini che aprono le porte per mostrare i loro cimeli, collezioni private e oggetti di famiglia.
Ricordatevi di chiedere permesso (shitsureishimasu) e di togliere le scarpe prima di entrare.
Insomma, quest'anno potremo viverlo solo grazie ai nostri ricordi in quanto a causa dell'emergenza sanitaria, anche i matsuri, come le olimpiadi sono stati cancellati.
Speriamo di tornare presto alla normalità!